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Stefano, le mandorle a Cuneo e l'appuntamento da Verdessenza

Aggiornamento: 8 apr

A spasso con Stefano Marchisio, produttore




Stefano produce le mandorle a Cuneo
Stefano produce le mandorle a Cuneo

Stefano Marchisio ha quarant'anni, un'azienda - i miNUTi -  con cui ha intrapreso una rivoluzione lenta e gentile, producendo a Cuneo frutta che non ti aspetti, come le mandorle, con un metodo che non ti aspetti (usando microrganismi buoni), e un appuntamento degustativo da Verdessenza per sabato 17 febbraio alle 11, per raccontarci la sua storia.


Diploma all'istituto tecnico agraria e agroindustria di Lombriasco, presidente del consorzio della frutta in guscio del Piemonte, Stefano ha rilevato nel 2010 l'azienda di famiglia, che produceva frutta tradizionale già con il nonno Michele. "Poi da una mia crisi esistenziale sommata alla crisi del settore, dal 2017 ho intrapreso un nuovo percorso con nuove colture: mandorla, noce e marrone di Cuneo". La mandorla piemontese, possibile? "La mandorla è da sempre presente sulle colline dell'Alessandrino con varietà non troppo produttive, ma patisce il freddo. Ho scelto allora una varietà del nord della Spagna, la penta, più adatta ai nostri climi e alle nostre zone".


Scelta vincente, da tanti punti di vista. "L'inserimento di queste specie nuove è stato dettato da diversi motivi: innanzitutto il consumo di frutta in guscio è in aumento, a differenza del consumo di altre colture tradizionali come le mele. Poi ero stufo dell'agricoltura tradizionale, dove l'antropizzazione del frutteto era troppo evidente (pali, rete antigrandine) e per me troppo eccessivo. A me piace il senso del bello, per questo ho scelto di cambiare, puntando su questo nuovo progetto che ha come claim 'Sani per natura, frutteti che diventano boschi': i nuovi frutteti si prestano a essere più naturali, diventando boschi, ordinati certo, ma dove ci sono solo piante. Voglio circondarmi di queste cose, voglio circondarmi di bellezza".


Bellezza in tutti i dettagli: "Ho per esempio aggiunto panchine per i ciclisti e una libreria condivisa, collegata con il più grande circuito del mondo di booksharing che è Little free library. La libreria è in legno, realizzata da un amico falegname, ispirandosi alla casa di Up della Disney". E a metà aprile i mandorli saranno in fiore: occasione perfetta per una gita Verdessenza? Abbiamo un invito ufficiale.


A difesa delle piante: i nuovi metodi di coltivazione

Tornando al lavoro, la rivoluzione di Stefano inizia dal cosa e prosegue con il come. "Le nuove specie si prestano meglio al nuovo metodo di coltivazione che ho scelto. Ero biologico ma i protocolli non mi bastavano e allora ho intrapreso un nuovo percorso di difesa della pianta, che punta a utilizzare solo prodotti naturali come il tannino e la propoli abbinati a microrganismi, che sono batteri o funghi che hanno azioni di difesa delle piante - spiega -. In pratica le ricopriamo con questi microrganismi, di modo che quando arrivano gli altri dannosi, le piante sono difese, protette. E aggiungo che questi microrganismi le aiutano anche a svilupparsi. Sono sostanze moderne, vincenti. Non è un metodo certificato, non ha un protocollo, non ha ancora nemmeno un nome. Possiamo definirli metodi naturali alternativi con microrganismi antagonisti". E funzionano.


"Certo, questa rivoluzione è molto lenta, ma mi dà grande entusiasmo. La mia è un'azienda di 27 ettari, di cui una dozzina già convertita. Personalmente sono molto soddisfatto, è innanzitutto una mia soddisfazione personale". E tuo padre cosa dice? "Mio padre ha 84 anni, è in pensione ma si sta appassionando anche lui perché vede i risultati". 

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